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La Verna

Nell’estate del 1224 San Francesco si ritirò in questi luoghi chiedendo a Dio di poter partecipare con tutto il suo essere alla Passione di Cristo. Il santo ricevette le stimmate, sigilli della Passione, che insieme al nuovo esempio di vita sono il bene più prezioso lasciato da Francesco ai frati della Verna.

Il miracolo è menzionato anche da Dante Alighieri nell’XI Canto del Paradiso:

nel crudo sasso intra Tevero e Arno

da Cristo prese l’ultimo sigillo,

che le sue membra due anni portarno”.

Il “crudo sasso”, cioè il monte della Verna, si erge netto, ricoperto da una monumentale foresta di faggi e abeti, ed è visibile da tutto il Casentino e dall’alta Val Tiberina.

Nel 1213 il Conte Orlando Cattani donò La Verna a Francesco d’Assisi. Il Santo viveva in una caverna, e dormiva sulla pietra.

Il monte era il luogo del sacrificio reale e dove il suo spirito è ancora vivo. Dalla Beccia si può salire al Santuario tramite la porta degli Uccelli, sul portone la scritta “Non est in toto sanctior orbe mons”, altro monte non ha più santo il mondo, la prima costruita in questo luogo, dove il Conte Orlando è sepolto. A ridosso di questa, sorge la basilica di Santa Maria Assunta o chiesa maggiore, che custodisce al suo interno terrecotte di scuola robbiana.

Accanto alla chiesa troviamo la Cappella delle Stimmate, realizzata nel 1263 sul punto dove avvenne il miracolo, ornata con la più grande robbiana mai realizzata, e il Sasso Spicco, gigantesca fenditura nella roccia dove Francesco andava a pregare.

Dalla Cappella accediamo al corridoio delle Stimmate (è vicino alla cappella) lungo 78 metri fu costruito nel 1578 quando, una mattina i frati dopo aver dovuto rinunciare alla quotidiana processione per la troppa neve caduta, videro che la processione era stata fatta al posto loro dagli animali del bosco. Il corridoio è decorato con gli affreschi di Baccio Maria Bacci.

Il patrimonio artistico del santuario è immenso, le opere che colpiscono di più sono le numerose robbiane. Interessante la cappella delle Reliquie, che oggi conserva anche il saio del Santo e numerosi altri reperti. Uscendo dal portico della Basilica e attraverso una suggestiva scalinata scolpita nella pietra andiamo verso il Sasso Spicco, una gigantesca fenditura nella roccia dove Francesco andava a pregare, secondo la leggenda fu spiccato dal terremoto che seguì la morte di Gesù, si trova la cappella di santa Maria Maddalena. Sull’altare si venera la pietra sulla quale sedette Gesù quando apparve al santo. Il Sasso Spicco, ossia una gigantesca fenditura nella roccia dove Francesco andava a pregare, secondo la leggenda fu spiccato dal terremoto che seguì la morte di Gesù. Il corridoio delle Stimmate è un luogo altrettanto bello: lungo 78 metri fu costruito nel 1578 quando, secondo la tradizione francescana, una mattina i frati dopo aver dovuto rinunciare alla quotidiana processione per la troppa neve caduta, videro che la processione era stata fatta al posto loro dagli animali del bosco. Il corridoio è decorato con gli affreschi di Baccio Maria Bacci e in fondo ad esso si accede alla cappella delle Stimmate realizzata nel 1263 che ospita la gigantesca terracotta invetriata di Andrea della Robbia. Di grande interesse anche il Museo che raccoglie opere d’arte, paramenti, oggetti della farmacia e di uso quotidiano e il cui percorso si conclude con il suggestivo ambiente del fuoco comune.

 

Per maggiori informazioni

www.laverna.it

 

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