Castello di Romena
Ivi e’ Romena la’ dov’ io falsai
la lega suggellata del Batista;
per ch’ io il corpo su arso lasciai
Ma s’ io vedessi qui l’anima trista
di Guido o d’ Alessandro o di lor frate,
per Fonte Branda non darei la vista.
Inferno, canto XXX (73 – 78)
Nel suo peregrinare in Casentino durante l’esilio, Dante fu ospite dei Conti Guidi di Romena. Il sommo poeta compose qui il canto XXX dell’Inferno in cui si parla di Mastro Adamo, un falsario al soldo degli stessi conti che fu arso vivo in una località che, proprio a causa di questo fatto, prende il nome di Omomorto.
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