Camaldoli
Camaldoli, fondata mille anni fa da san Romualdo, è una comunità di monaci benedettini situata nel Comune di Poppi costituita da due parti distinte: il Monastero, in Località Fontebona e il sacro Eremo, a circa quattro chilometri dal monastero. Entrambe immerse nella pace della foresta, rappresentano due dimensioni fondamentali dell’esperienza monastica, la solitudine e la comunione. Si tratta di uno dei centri spirituali più noti della Toscana e non solo, poiché da qui partì l’onda riformatrice del santo che portò alla nascita di un nuovo ordine, quello camaldolese.
Romualdo, arrivato alla fine della sua vita, dopo aver riformato la regola benedettina, verso il 1023 prese a percorrere la via Flaminia parva, cioè piccola che attraversava l’Appenino. Nella sua peregrinazione giunto alla radura del campo Amabile, fondò l’Eremo, mentre a Fontebona fu riorganizzata l’esistente posta di viaggio ad ospizio per pellegrini. L’innovazione portata da San Romualdo stava nell’introduzione dell’esperienza eremitica di origine orientale sul tronco del monachesimo benedettino, creando, con l’Eremo, una sintesi tra il modo di vivere cenobitico e quello anacoretico.
L’attività dei monaci, prevede la dimensione contemplativa e quella attiva, ossia attività culturale e lavoro manuale, per questo la cura della foresta è stata da sempre una prerogativa dei monaci. Le regole camaldolesi imponevano di creare foreste ed accrescere quelle esistenti, così ogni anno venivano collocate a dimora almeno tremila piantine. Nel 1857 e nel 1859 vennero piantate infatti oltre quarantamila abetine.
Arrivando al monastero meritano una visita il chiostro, la chiesa, l’antica farmacia e, a pochi passi, il museo ornitologico nonché Centro visita del Parco. La chiesa del Monastero, dedicata ai santi Donato ed Ilariano, ospita alcune tele di Vasari, come la natività del 1538, la Madonna col Bambino in trono tra i santi Giovanni e Gerolamo e la Deposizione. Dal Monastero partono numerosi sentieri che conducono all’interno della foresta sacra, offrendo agli amanti della natura e della quiete spunti escursionistici o occasioni per una passeggiata nel bosco.
Il Sacro Eremo è un luogo di grande pace e dove è possibile visitare la cella di San Romualdo e quella di San Francesco, che vi soggiornò nel 1220. Successivamente si può accedere alla chiesa del SS. Salvatore Trasfigurato, consacrata nel 1027, il cui interno è un esempio di stile barocco napoletano unico in Casentino. La sala capitolare ospita un dipinto di Augusto Mussini che raffigura San Romualdo con i suoi primi cinque discepoli. Nella piazzetta antistante la chiesa inizia il recinto della laura, ovvero l’insieme delle celle monastiche incorniciato da una corona di abeti bianchi, simbolo per i camaldolesi dell’elevazione spirituale.
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