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Castello di Subbiano

Subbiano è menzionata nei documenti antichi come “Sibiano”, ma secondo la tradizione il toponimo deriverebbe da “Sub Jano Conditum”: il paese sarebbe stato fondato da Giano, antica divinità a due facce della religione romana, latina e italica, riportata anche sullo stemma del Comune.

Il suo castello risale a qualche anno prima del Mille e fu voluto dai vescovi aretini. Costruito sopra un rialzo roccioso vicino al corso dell’Arno, era posto a guardia del passaggio del fiume.

Legato alle sorti politiche della Chiesa Aretina, il castello cambiò più volte proprietari. Tra questi ricordiamo gli Ubertini, i Conti Guidi e, nel XIV secolo, i Tarlati.

Nel 1338 Pier Saccone Tarlati cedette Subbiano e il suo castello alla Repubblica Fiorentina, ma dopo la cacciata del Duca d’Atene da Firenze nel 1343, gli abitanti di Subbiano si ribellarono chiedendo aiuto agli aretini. Tuttavia, quando Arezzo passò sotto al dominio di Firenze per mano del condottiero Enguerrand De Coucy nel 1384, anche gli abitanti di Subbiano subirono la stessa sorte.

 

In origine il castello era circondato da un ampio fossato in cui confluivano le acque fluviali. Poiché il letto del fiume si è abbassato con gli anni, la roccia su cui è costruito il castello risulta più alta e sporgente.

Sul lato nord vi era un ponte levatoio che univa le due sponde. Questo ponte dava accesso a una piccola chiesa fuori dalla rocca, chiamata ancora oggi la “chiesetta del castello”.

 

La primitiva struttura del castello si è conservata fino all’Ottocento: vecchie foto testimoniano che intorno alla torre più alta si appoggiavano altre tre costruzioni e la torre era coperta con tetto a due spioventi.

Oggi la rocca appare diversa e resta ben poco della sua struttura originaria: il tetto della torre è stato sostituito da merli e la struttura è stata appesantita dal cemento. Le altre costruzioni furono destinate ad abitazioni, mentre quella che guardava l’Arno, purtroppo, è crollata. Ai piedi della torre si conservano due porte gotiche, una feritoia e una botola dalla quale si gettava l’olio bollente.

Nonostante le pesanti modifiche, il castello conserva ancora il fascino del suo passato medievale ed offre ai passanti uno degli scorci più suggestivi del borgo, specialmente alla luce del tramonto.

Per maggiori informazioni

www.subbiano.toscana.it

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