Lago degli Idoli
Il Lago degli Idoli è un piccolo invaso sul Monte Falterona, non molto distante dalle sorgenti del fiume Arno, situato in località Ciliegeta a 1380 m s.l.m.
Qui nel 1838 una pastorella trovò sulle sponde del lago una statuetta di bronzo raffigurante Eracle, oggi conservata al British Museum di Londra: l’episodio dette il via a una serie di scavi che riportarono alla luce numerosissimi reperti tra statuette bronzee, monete etrusche, punte di freccia e frammenti ceramici. Data la grande quantità di statuette rinvenute, il piccolo lago prese il nome di Lago degli Idoli.
Al centro dell’antica viabilità tosco-emiliana, questo lago era legato a culti delle popolazioni etrusche e ritenuto sacro. A scopo votivo, i pellegrini che vi giungevano gettavano nelle sue acque delle statuette di bronzo, degli idoli appunto, fin dal VI secolo a.C.
Le statuette rinvenute durante gli scavi del 1838-1839 furono offerte al Granduca di Toscana il quale, non avendone compreso il grande valore, si rifiutò di acquistarle. Si fecero così avanti altri musei, come il British Museum di Londra e il Louvre di Parigi, che si proposero di acquistare i bronzetti, che finirono quindi sparpagliati qua e là fuori dal nostro territorio e dalla nostra nazione.
Nel 1972 prima e nel 2003 poi si decise di riprendere la campagna di scavo. L’ultima di queste, conclusasi nel 2007, è stata portata avanti grazie all’attività del Gruppo Archeologico Casentinese e sotto la direzione della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana. Quest’indagine ha portato al ritrovamento di ulteriori reperti, tra cui 150 bronzetti con sembianze umane e animali, esposte all’interno del Museo Archeologico del Casentino “Piero Albertoni” di Bibbiena in una sala dedicata.
La grande ricchezza di reperti restituiti dal Lago degli Idoli, ne fa forse il sito archeologico principale del Casentino. Circondato dalla bellezza di una natura rigogliosa, oggi il Lago degli Idoli è meta di escursioni e visite guidate non solo per la sua storia, ma anche per le suggestioni quasi magiche che ancora oggi riesce a trasmettere.
Per maggiori informazioni www.arcamuseocasentino.it
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