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Santa Maria Assunta a Badia Prataglia

La storia del paese di Badia Prataglia è legata, come si evince dal suo nome, a quella dell’abbazia, fondata intorno al 986 per opera di due monaci benedettini cassinesi. Questa diventa nota a partire dal 1002, quando viene menzionata in un diploma dell’Imperatore Ottone III, che la colloca precedente a quella di Camaldoli. Questo prova che l’Abbazia di Prataglia è precedente alla fondazione di Camaldoli.

Nei primi anni di vita i monaci aumentarono rapidamente di numero e nel Settembre 1008 fu consacrata la nuova chiesa da parte del vescovo di Arezzo Elemperto. Il vescovo fece ingrandire il monastero, assegnandogli selve, vigne e campi lungo l’Archiano, nei pivieri di Partina e Bibbiena.

Dalla fondazione fino alla metà del XII secolo L’Abbazia divenne sempre più potente, grazie soprattutto ad una serie di donazioni da parte dei vescovi aretini.  ma La sua espansione si scontrò con quella di Camaldoli, nel frattempo salita a più grande potere e fama. Il 15 giugno 1157, Girolamo, vescovo d’Arezzo, assoggettò Prataglia e tutti i suoi possedimenti a Rodolfo, Priore Generale camaldolese, per porre fine alle liti e alle lotte sorte fra i due potentati religiosi, decisione poi approvata dal Papa.

L’abbazia sopravvisse solo fino al 1391, quando papa Bonifacio IX la soppresse accorpandone i beni a quelli del patrimonio camaldolese.

L’unico resto ad oggi visibile è costituito dalla chiesa dedicata a Santa Maria Assunta e a San Bartolomeo, rimaneggiata più volte nel corso dei secoli.

La facciata è piuttosto semplice, con il suo portale dotato di arco a tutto sesto e sormontato da una piccola finestra.

L’interno è a navata unica, con copertura a capriate lignee e abside semicircolare.

La cripta, posta sotto il coro rialzato, presenta tre navate e due campate, con archi a tutto sesto e volte a crociera. I capitelli hanno diverse fogge e due di questi, ornati di palmette e foglie d’acanto, provengono da qualche edificio preesistente di epoca romana. La cripta è stata restaurata nel 1910.

Un’apertura rettangolare nella parete di fondo serviva a contenere le reliquie dei santi. Da notare la figura dell’orante con le braccia verso l’alto, scolpita a bassorilievo.

La chiesa aveva probabilmente due torri a lato dell’abside che sarebbero state abbattute nel 1510 quando venne costruita l’abitazione del parroco, mentre il campanile fu costruito solo nel 1930.

Per maggiori informazioni

Via Eden-Badia Prataglia, 2

Tel. +39 0575559064

www.badiaprataglia.net

 

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