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Montemignaio

Montemignaio è un borgo da scoprire, un luogo adatto per sostare, un posto ideale per pensare. Immerso in una natura accogliente, Montemignaio è uno degli ultimi luoghi che si incontrano lasciando il Casentino in direzione di Firenze. Il territorio è circondato da coltivazioni di abete, che hanno valso a Montemignaio la fama di paese degli alberi di Natale. La produzione di queste piante viene fatta nel completo rispetto dell’ambiente, tanto che, dopo Natale, viene offerta la possibilità di ripiantare il proprio albero per poi magari tornare a riprenderlo l’anno successivo.

Si giunge a Montemignaio sia da Strada in Casentino che dalla Consuma, due strade immerse in un bellissimo paesaggio naturale. È proprio il paesaggio la principale attrazione di Montemignaio. Il paese è dominato dal castello, detto Castel Leone, che si staglia fiero a ricordarne il passato, attorno al quale si raccolgono le case in pietra e si snodano viuzze dagli scorci pittoreschi. La torre fu per lungo tempo destinata a torre campanaria, nella cui cella si conserva una campana fatta fondere da Simone di Battifolle, della potente famiglia dei Conti Guidi, nel 1332. Curiosa è la storia di questa campana che, durante l’occupazione francese del 1799, suonò a stormo per chiamare i contadini a insorgere contro le truppe napoleoniche. Allora i francesi, non riuscendo a svellere la campana per farla tacere, ne portarono via il batacchio. Questo fu ritrovato anni dopo presso un fabbro di Rovezzano, vicino Firenze. Proseguendo oltre il castello troviamo la pieve di Santa Maria Assunta in Cielo, più antica del castello, citata per la prima volta nel 1103. Sebbene una tradizione la voglia tra le sette pievi fondate da Matilde di Canossa, le origini della pieve sono incerte ma probabilmente attribuibili alla famiglia dei Conti Guidi. L’interno, in stile romanico e suddiviso in tre navate, conserva tesori artistici come la terracotta invetriata della Madonna col Bambino tra sant’Antonio abate e san Sebastiano, attribuita a Benedetto Buglioni.

Venendo dalla Consuma, prima del castello, si trova una deviazione che conduce all’oratorio della Madonna delle Calle, costruito lungo l’antica mulattiera che da Montemignaio si inerpicava verso la Consuma. In origine era un tabernacolo, attestato almeno dalla metà del Quattrocento. L’oratorio fu costruito grazie alle offerte dei viandanti e pellegrini poiché l’immagine della Madonna qui custodita, ritenuta miracolosa, era oggetto di grande devozione. L’interno, piuttosto semplice, presenta un rustico pavimento in pietra e un altare seicentesco, dove è posta una copia dell’immagine quattrocentesca della Madonna delle Calle di Giovanni di Francesco Toscani, trasferita per ragioni conservative presso la pieve di Montemignaio.

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