Poppi
Poppi è un borgo da sogno, inserito nella lista dei Borghi più belli d’Italia. Il suo castello, i suoi portici e le sue mura ne fanno una vera e propria perla architettonica.
Il castello, risalente al 1191 e fondato dalla famiglia dei Conti Guidi, è uno dei monumenti più visitati dell’intera provincia di Arezzo. Al suo interno si trovano la biblioteca Rilliana, preziosa collezione di manoscritti, incunaboli e altri volumi antichi, il variopinto Salone delle Feste e la cappella con gli affreschi di Taddeo Gaddi, allievo di Giotto.
Nel 1274 il castello fu rimaneggiato su progetto degli architetti Lapo e Arnolfo di Cambio e, secondo Vasari, Palazzo Vecchio fu progettato proprio su questo modello.
A poca distanza dal castello si trovano il piccolo oratorio della Madonna del Morbo, uno dei pochi esempi di arte barocca nel nostro territorio, e l’Abbazia di San Fedele, dove i Conti Guidi erano soliti farsi seppellire. La chiesa conserva pregiate opere d’arte, tra cui una Madonna con Bambino di fine 1200 e il Martirio di San Giovanni Evangelista di Francesco Morandini, pittore manierista allievo e collaboratore di Giorgio Vasari.
Di fronte al castello, nascosta dagli alberi (ma ben visibile dalla Porta Santi di Cascese, detta Porta a Fronzola), si trova la famosa Torre dei Diavoli, dove, secondo la leggenda, fu rinchiusa la contessa Matelda dopo che fu scoperta la sua abitudine di uccidere gli amanti, con cui tradiva il marito, attraverso una botola.
Da Ponte a Poppi verso Stia si incontrano la Piana di Campaldino, scenario dell’omonima battaglia combattuta nel 1289, alla quale partecipò lo stesso Dante Alighieri, e la Chiesa di Certomondo, fondata sempre dai Guidi per i Frati Minori dopo la vittoria di Montaperti.
All’interno del territorio comunale di Poppi troviamo anche il caratteristico borgo di Quota, alle pendici del Pratomagno e, in direzione Camaldoli, la frazione di Moggiona, paese amico del lupo legato alla tradizione della lavorazione delle botti da vino, i cosiddetti “bigoni”.
Una menzione a parte merita Camaldoli, meta frequentata da pellegrini ma anche da appassionati di arte e trekking. Sede dell’omonimo ordine fondato da San Romualdo, Camaldoli si divide tra il millenario eremo e il monastero, nella cui chiesa sono custoditi i primi lavori di Giorgio Vasari. Qui si trova anche un’antica farmacia dove è possibile acquistare specialità alimentari e cosmetiche e visitarne lo storico laboratorio. Tutt’intorno si respirano la pace e il silenzio della foresta sacra, coltivata dagli stessi monaci e tappa obbligata per tutti gli amanti delle passeggiate in natura.
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