Pratovecchio Stia
Il territorio del comune di Pratovecchio – Stia offre veramente tanto da vedere, scoprire e approfondire. Qui infatti vi sono monumenti come la Pieve e il castello di Romena, simboli del trascorso medievale della valle. La Pieve di Romena è un luogo di storia e arte, di bellezza e di perdono: in stile romanico, è una delle pievi più antiche del Casentino, famosa per i suoi curiosi capitelli e per la sua abside in pietra serena scolpita. Il millenario Castello dei Conti Guidi, poco distante da qui e al quale si accede attraverso un viale di cipressi, è un posto da incanto che ha ispirato grandi personaggi della letteratura del calibro di Dante Alighieri e Gabriele D’Annunzio.
Il centro di Pratovecchio è sicuramente Piazza Jacopo Landino, comunemente chiamata “Piazza Vecchia”. Qui si affacciano gli eleganti Palazzo Vigiani (sede del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi) e Nardi Berti, la chiesa del SS Nome di Gesù, che custodisce le opere provenienti dalla Pieve di Romena, e due monasteri, quello camaldolese di San Giovanni Evangelista e quello domenicano di Santa Maria della Neve, con il suo cortile in mattoni rossi.
Andando a nord troviamo invece Stia, il paese in cui nasce l’Arno. È un borgo delizioso, il cui centro è Piazza Bernardo Tanucci. Qui troviamo la Pieve di Santa Maria Assunta, il cui interno richiama molto la pieve di Romena poiché frutto del lavoro delle stesse maestranze. Qui le opere d’arte sono davvero molte, dalle terrecotte invetriate delle botteghe dei Della Robbia e Buglioli, alla pala con l’Annunciazione dipinta da Bicci di Lorenzo, alla duecentesca Madonna con Bambino del Maestro di Varlungo.
Stia è anche il paese delle tradizioni: quella gastronomica, che ci ha lasciato piatti come la scottiglia o i tortelli di patate, quella sportiva, raccontata all’interno di un piccolo museo dello sci (Ecomuseo del Bosco e della Montagna), e quella artigiana, legata alla lavorazione del ferro e della lana. La tradizione della lavorazione del ferro ha dato vita alla Biennale di Arte Fabbrile, importante manifestazione di carattere internazionale, mentre la lavorazione della lana si esprime attraverso uno dei prodotti simbolo della vallata, cioè il famoso Panno Casentino. A tal proposito merita una menzione particolare il Museo dell’Arte della Lana, realizzato all’interno di un ex lanificio, che, insieme a telai, fotografie e macchinari antichi, propone un vero e proprio percorso tattile.
Poco più in alto rispetto al paese, si trova la frazione di Porciano, riconoscibile per la sua possente torre avvolta dall’edera, anch’esso appartenente alla famiglia dei Conti Guidi e oggi parte della rete Ecomuseale del Casentino.
Sempre tra gli Ecomusei troviamo anche Molin di Bucchio, mulino ad acqua a qualche chilometro dal paese, che racconta la vita del suo storico mugnaio in un contesto paesaggistico di pura meraviglia.
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